Il rischio anestesiologico spiegato al proprietario

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L’anestesia è una delle procedure più temute dalla maggior parte dei proprietari, è comprensibile avere paura dei rischi anestesiologici a cui può andare incontro il proprio pet. 

Pur essendoci stati negli ultimi trent’anni enormi progressi nell’anestesiologia veterinaria, non esiste un rischio anestesiologico zero.

Per quanto il paziente sia sano, durante l’anestesia si possono verificare situazioni che non possono essere previste,  estremamente rare e gravi, quali allergia ad uno dei farmaci anestetici.

Come si inquadra un paziente da sottoporre ad anestesia?

Ogni paziente che viene sottoposto a sedazione o ad anestesia viene inquadrato in una classe di rischio anestesiologico.

Il rischio anestesiologico viene determinato mediante la visita clinica ed esami complementari quali esami del sangue, elettrocardiogramma, ecocardiografia, ecoaddome, radiografie del torace, ecc.

Questi ultimi esami vengono stabiliti in base ai riscontri clinici.  

Come si suddivide il rischio anestesiologico?

Il rischio anestesiologico viene diviso in cinque classi.

La classe 1 è la meno rischiosa, la classe 5 è la più rischiosa e comprende pazienti con gravi patologie in atto che possono andare incontro a decesso con o senza l’anestesia. 

Può capitare di non poter visitare il paziente perché molto agitato o aggressivo;

in tal caso non possiamo stabilire il rischio anestesiologico con precisione pertanto  è essenziale raccogliere più informazioni anamnestiche remote e recenti possibili  e osservare il paziente per capire come respira, il colore delle mucose, lo stato del sensorio etc.

Il rischio anestesiologico è legato all’età del mio pet?

Il rischio anestesiologico aumenta con l’aumentare dell’età nonostante il paziente sia sano.

Per esempio un cane sano giovane che deve essere sottoposto all’anestesia per un intervento di sterilizzazione avrà una classe anestesiologica 1 mentre un cane perfettamente sano di 10 anni avrà una classe di rischio anestesiologico 2;

questo perché il metabolismo del paziente geriatrico è diverso da un paziente giovane

a volte lo stress della procedura anestesiologica  può rendere evidente patologie altresì latenti.

L’articolo Il rischio anestesiologico spiegato al proprietario proviene da Ospedale Veterinario Croce Azzurra.

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